Shaolin QiGong


La pratica del Qigong (氣功) è una parte importante della cultura Shaolin e ne riveste due aspetti, quello salutistico e quello marziale. 

Comunemente il secondo è quello che suscita il maggiore interesse, pur essendo in realtà di minore importanza, in particolar modo in relazione allo sviluppo di una particolare resistenza a colpi, spesso dimostrata con tecniche di rottura (di bastoni e tavole di lego o pietra) utilizzando varie parti del corpo.

Le vere tecniche di rottura o di resistenza fisica nel contesto delle discipline del Tempio Shaolin richiedono un notevole impegno, poiché queste abilità vanno raggiunte grazie ad una grande salute - quindi anche alla pratica degli aspetti salutistici del QiGong - e non a discapito della stessa. Per ottenere tali risultati sono necessari lunghi periodi di allenamento specifico e molto graduale, che unisce alle metodiche 'interne' (QiGong) con allenamenti 'esterni' (condizionamento muscolare e osseo) e particolari tecniche di concentrazione e focalizzazione.

Nel suo aspetto marziale il QiGong - con una pratica continuativa - consente di focalizzare tutta la propria energia e concentrazione in una singola azione o parte del corpo, mentre il condizionamento - sempre attraverso una pratica graduale e continuativa - consente di assuefare il corpo ad un dato tipo di impatto, rafforzandolo ed "insegnandogli" a proteggersi dal trauma che normalmente subirebbe.

Il connubio di queste metodiche consente, nel tempo e con il giusto metodo, di sviluppare notevoli caratteristiche di resistenza ai colpi senza danni alla propria salute. Tale pratica va eseguita con cautela, gradualità e regolarità; per raggiungere buoni risultati salvaguardando la salute sono necessari mesi o anche anni di costanza (dipende dalla parte del corpo interessata e dai risultati che si vogliono raggiungere).

La pratica delle discipline Shaolin dovrebbe sempre contenere elementi di QiGong e condizionamento che consentano una preparazione di base completa unita ad una massimizzazione dei benefici salutistici; la pratica delle tecniche di rottura è però solitamente - anche fra i monaci - facoltativa e diventa la specializzazione di alcuni, non di tutti.

L'aspetto più importante del QiGong, seppur meno "scenografico", è invece quello salutistico, sia come complemento all'allenamento marziale Shaolin sia come pratica a se stante con molteplici benefici.

In generale tutti gli esercizi che compongono il Qigong di Shaolin sono molto naturali ed hanno obiettivi e benefici piuttosto "pragmatici" ed in gran parte facilmente comprensibili e dimostrabili anche scientificamente.

Una importante nota generale merita la respirazione, che va eseguita in modo profondo e coordinato con i movimenti, ma mai con eccessi o forzature: sempre molto naturale, rilassata e mantenendo la mente "quieta".

La leggenda vuole che questi esercizi risalgano direttamente a Bodhidharma, ma in realtà non esiste documentazione storica a riguardo. Le prime documentazioni storiche sopravvissute fino ad oggi risalgono al 900 circa, quindi 400 anni dopo Bodhidharma; ciò non vuol dire che non siano stati sviluppati ancor prima, ma non è possibile stabilire esattamente quando siano stati creati e da chi, poiché documentazioni specifiche risalenti al periodo fra 1200-1600 anni fa sono purtroppo oggi inesistenti.

Bodhidharma e le discipline indiane che portò in Cina ne sono però sicuramente parte dell'origine, fuse poi nei secoli con simili pratiche cinesi che già si erano sviluppate. Spesso tutto ciò crea un alone di mistero e "magia" intorno a queste pratiche, solitamente purtroppo alimentato per scopi commerciali, ma in realtà la magia sta proprio nella semplicità ed al contempo complessità di questa saggezza millenaria, che attraverso movimenti idonei a tutti e di facile memorizzazione ed esecuzione può (con una pratica corretta ed assidua) donare grandi benefici nei confronti di tutta una serie di problematiche e patologie, o ancor meglio prevenirle.